Ottavio Girardello
La forza della memoria
L'opera d'arte ha qualcosa di sacro, e dunque di divino, del mistero che conserva e che le conferisce uno spazio ben più esteso che i contorni della sua materia.
Molti Artisti non accedono a questa frequentazione dell’infinito, dell’invisibile, dell’ineffabile. Sono artigiani, a volte virtuosi, della forma e del colore; restano per la storia, dei decoratori onesti, che già non è male.
Al contrario, certe opere ci intrigano, non si svelano subito, esigono dallo spettatore, oltre al piacere iniziale dei giochi estetici, lo sforzo, la riflessione, il tempo anche.
Il lavoro di Ottavio Girardello appartiene a questa famiglia. Nelle texture complesse e composite delle sue opere si annidano, come nel fondo di una memoria colma delle esperienze della vita, di apparizioni fantastiche, di visioni conturbanti, costruite con grande forza immaginativa.
La sua personale ricerca, appartata e tenace, si è maturata proponendo sulla tela, in una disposizione regolare per serialità di piccoli moduli, inconsuete tracce di stampa mosse sui rilievi e increspature delle superfici, fino ad ottenere la complessità, artisticamente vivente, dell’immagine racchiusa in un proprio ordine misurato; come fosse mappatura di un territorio, visto dall’alto, fatto di liquide e morbide interlocuzioni cromatiche.
Le opere presenti nel granaio di Ca’ Cornera fanno parte di una serie di lavori realizzati negli anni settanta in cui Girardello sviluppa come sperimentazione di stesure sovrapposte, frammiste alle grinze di sottili carte, di colori usurati e stinti, dissolti nella superfice come un acido corrosivo, costretti a perdere ogni cantabilità melodica fino a rimanere poetiche ipotesi mentali di un territorio, emerso da ataviche reminiscenze.
“Sono lavori sulla memoria” dice Ottavio Girardello “anche se la memoria non deve essere nostalgia, ma come base per capire e affrontare il presente, per conoscere davvero chi siamo. Oggi l’esercizio della memoria è una disciplina poco frequentata. L'oblio, qui dalle nostre parti, accompagna la vita quotidiana, e questo mi spaventa ogni giorno di più. La memoria è fondamentale per avere con sé il senso della Storia. Per tutti, non solo per chi vive il mondo dell’arte”
Maggio 2018 | Gianpaolo Gasparetto |
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